Benvenuto nel mio spazio dedicato e creato per te. Probabilmente, se sei capitato sul mio sito, ti stai ponendo delle domande alle quali non hai risposta, oppure stai vivendo degli stati d’animo e/o situazioni, siano esse personali, lavorative o relazionali, che ti bloccano e di cui senti tutto il peso.
Qui intervengo io: sono la Dott.ssa Assunta Zaffino e ho conseguito la laurea in Psicologia applicata ai contesti del lavoro, salute e giuridico forense presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Dopo il superamento dell’esame per l’abilitazione alla professione di Psicologo (n°24247 dell’Ordine degli Psicologi del Lazio), ho conseguito il Master in Sessuologia Clinica e il Master in Dipendenze, rilasciato dall’Istituto per lo studio delle Psicoterapie (ISP) di Roma. Il mio approccio terapeutico si basa sulla Psicoterapia strategica Breve che può aiutarti, nel minor tempo possibile, a trovare il tuo benessere e la tua serenità.
La psicoterapia breve strategica è un intervento breve che mira ad agire efficacemente sul disagio psicologico attraverso trattamenti specifici entro un numero ridotto di sedute, arrivando a produrre effetti benefici e di cambiamento radicale e duraturo.
L’aspetto rivoluzionario dell’approccio breve strategico è il basarsi sulla logica non ordinaria, utilizzando stratagemmi che consentono di superare le difficoltà che la ragione non è in grado di affrontare. Si basa su un modello del terapeuta Milton Erickson che riteneva importante concentrarsi sul presente e non sul passato. Infatti l’attenzione del terapeuta strategico passa dal passato al presente attraverso processi comunicativi. Il ruolo dello psicoterapeuta è contraddistinto da un’attenta analisi del paziente e dalla disposizione ad accentuarne le risorse. Grazie ad una stretta collaborazione tra terapeuta e paziente, infatti, s’individuano nuovi modi di reagire alle circostanze problematiche.
Il terapeuta strategico accetta la responsabilità di condizionare il paziente mediante l’utilizzo di tecniche specifiche e assegna prescrizioni di comportamento. Le prescrizioni rivestono un ruolo fondamentale nell’approccio strategico poiché offrono la possibilità al paziente di sperimentare azioni di vita concreta che interrompono il meccanismo di azioni e tentate soluzioni fino a quel momento agite e che mantenevano il problema.
L’osservazione del terapeuta si concentra su ciò che avviene all’interno dei tre tipi di relazioni che il soggetto vive con se stesso, con gli altri e con il mondo. Secondo la terapia strategica la percezione della realtà è il risultato del punto di osservazione, degli strumenti e del linguaggio usati dalla persona; l’approccio strategico si fonda, difatti, sull’assunto che la realtà è una costruzione personale. Gli interventi consistono, quindi, nel far subentrare a una realtà divenuta problematica una realtà più soddisfacente per il paziente.
L’Approccio Strategico applicato nei percorsi di psicoterapia individuale, di coppia e familiare permette di affrontare, con ottimi risultati, problematiche quali ansia, attacchi di panico, disordini alimentari, nuove dipendenze, gestione dello stress, incremento dell’autostima, problematiche familiari o di coppia, attraverso tecniche che spaziano dal colloquio strategico all’applicazione di Training Autogeno, PNL e Ipnosi. Sono affrontate, quindi, tematiche inerenti sia problematiche personali (ad es. lutto, perdita, paura dell’abbandono, disistima) che problematiche di tipo relazionale (ad es. sessualità, affettività, rapporto di coppia, rapporto genitori-figli) attraverso un rapporto terapeutico basato su accoglienza ed empatia, prescrizioni comportamentali, tecniche di comunicazione efficace, incremento dell’intimità e gestione del conflitto.
Ciò che diventa prioritario nel modello strategico è cosa fare e come farlo, quali mosse effettuare, quale percorso intraprendere per arrivare agli obiettivi stabiliti, senza analizzare esclusivamente le cause di un problema. La risoluzione del disturbo richiede, quindi, la rottura del sistema circolare di azioni e tentate soluzioni che elimina le difficoltà della situazione e una sua ridefinizione, con la consequenziale modifica delle percezioni della realtà circostante che inducono a risposte disfunzionali.
Il processo della psicoterapia strategica porta il paziente ad una minore rigidità, innalzamento dell’autonomia personale ed autostima.
I risultati si vedono già dopo la prima seduta e vengono misurati durante tutto il processo terapeutico e sono proprio i risultati ottenuti in ogni fase a guidare i passi successivi.
Un principio fondamentale della terapia breve strategica è che l’intervento deve essere adattato alla persona, famiglia, coppia che si rivolge al terapeuta per affrontare un disagio. In particolare, il terapeuta che applica un approccio breve strategico si concentra su funzionalità o disfunzionalità del comportamento dell’individuo, vissuto emotivo della persona e, soprattutto, sul modo di interagire e costruire la realtà.
Il primo passo è l’indagine sulle tentate soluzioni, cioè quelle azioni, pensieri e dinamiche relazionali che si mettono di fronte al problema senza risolverlo. Spesso chi sperimenta l’inefficacia delle tentate soluzioni si rende conto che non gli permettono di fare passi avanti. Ma nonostante questo riconoscimento della loro inutilità, non si riesce ad agire altrimenti e si finisce con il perdere completamente fiducia nella possibilità di un cambiamento. Le tentate soluzioni sono una base da cui partire per provare ad applicare soluzioni alternative, strategie fino ad ora del tutto ignorate e non considerate: piuttosto che continuare a fare qualcosa che non funziona, si cerca di trovare altre possibilità (cambiare modo di pensare, abitudini e comportamenti).
Il paziente così, rapidamente, acquisisce la capacità di trovare autonomamente nuove prospettive e punti di vista da cui guardare alle difficoltà per affrontarle con elasticità, riuscendo ad escogitare delle strategie risolutive alternative. È la soluzione che si adatta al problema, non viceversa.
La psicoterapia breve strategica ha come scopo ultimo quello di far acquisire al paziente autonomia e capacità personali per gestire le sfide quotidiane e le esperienze della vita.